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Jean Paul Gaultier


I modelli di Jean Paul Gaultier sembrano sempre caratterizzati da una schizofrenia. Etichettato come " l'enfant terrible" della moda francese, benché sia nato nel lontano 1952, il suo lavoro tende a far convivere il suo lato radicale e quello tradizionale: valga come esempio il suo famoso corpetto, la più tradizionale delle sottovesti, che ha trasformato in un capo d'abbigliamento da portare sopra gli abiti. La schizofrenia sembra riguardare da una parte "il signor Gaultier" il sarto, e dall'altra "Jean Paul" il personaggio dei media. Di fatto, sono queste dicotomie che lo hanno reso uno degli stilisti più significativi degli ultimi 30 anni. Nonostante una formazione nell'alta moda con Pierre Cardin e Jean Patou nei primi anni settanta, fin dalla sua prima collezione prêt-à-porter del 1976 appare chiaro che Gaultier il punk non poteva adattarsi alle regole dell'alta moda. Più tardi, la sua immagine e il suo stile vengono apprezzati in tutto il mondo: hanno una funzione importante nel determinare il successo delle linee di diffusione con Junior Gaultier (1988), nel lanciare profumi (1993), nel realizzare opere cinematografiche e nell'intraprendere una collaborazione con Madonna (soprattutto per la tournée degli anni novanta "Blonde Ambition"). Gaultier ha portato veramente l'alta moda alle masse ed è diventato uno dei più famosi stilisti indipendenti. Ma Gaultier compie anche il percorso inverso, portando sulla strada la passerella e associandola ad un elemento "shock politico", rompendo i confini tra i sessi, le razze e la sessualità: tematiche costanti nelle sue collezioni di abbigliamento da uomo e da donna. Tuttavia è solo nel 1997, quando accede all'universo estremamente elitario dell'alta moda, che Gaultier riceve il pieno riconoscimento da parte dei suoi colleghi. In realtà si è trattato di un ritorno naturale alle sue radici: il suo sogno all'inizio era diventare designer per poter lavorare nell'alta moda. Questo sogno, e il suo precoce desiderio di notorietà, sono sorti quando aveva sette anni, il giorno in cui "l'enfant terrible" mise lo stilista nei guai per aver disegnato una ballerina delle Folies-Bergère in classe. Gli piacevano troppo le calze a rete. Web Site: http://www.jeanpaulgaultier.com/it Fonte articolo: Fashion Now http://youtu.be/EdkXH9tI2c0

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Tom Ford


Tom Ford è stato capace di ridefinire il ruolo del creatore di moda. A suo avviso bisogna farla finita con l'artista maledetto: il nuovo modello di stilista si trova a proprio agio con le aspirazioni commerciali delle grandi imprese dedicate alla moda, e dev'essere abile nel ringiovanire una marca e nelle strategie di mercato come lo è nel design. Tom Ford è nato ad Austin, Texas, nel 1961. Ha passato la sua adolescenza a Santa Fe, in New Mexico, poi si è iscritto ad un corso di storia dell'arte all'Università di New York. A Manhattan partecipa come attore a spot pubblicitari televisivi, inoltre frequenta regolarmente lo Studio 54, la Factory di Andy Warhold, la Parsons School of Design di New York e si reca a Parigi per studiare architettura, ma alla fine del corso Ford comprende che la sua strada è la moda. Nel 1986, tornato a New York, collabora con lo studio di design di Cathy Hardwick; due anni dopo lavora con Perry Ellis come direttore di design. Nel 1990, Ford diviene stilista di abiti da donna di Gucci, la casa italiana di accessori in declino dopo il successo degli anni Sessanta. Nel 1994, viene nominato direttore creativo di Gucci e nel mese di marzo presenta una collezione che costituisce una pietra miliare: i suoi pantaloni di velluto da intellettuale anticonformista e le sue camice di raso con colori da gioiello (sbottonate fino all'ombelico e molto attillate) fanno parte di una serie seducente e maliziosa del sex appeal senza tabù. Sia che si tratti delle campagne pubblicitarie di Mario Testino, delle nuove boutique dall'illuminazione sobria e studiata o di borse, tutto sembra confezionato con lo stesso tessuto sensuale. Quasi da un giorno a l'altro, Gucci è diventato un simbolo che offre alla moda più desiderabile e più endonistica del momento. Dal gennaio del 2000 ovvero da quando il gruppo Gucci ha assorbito Yves Saint Laurent, Ford ha cominciato a disegnare linee di abbigliamento da uomo e da donna per Yves Saint Laurent Rive Gauche, rinnovato radicalmente la casa con collezioni ben accolte dalla critica e veri trionfi commerciali. Tom Ford ha ricevuto dozzine di premi, tre dei quali dal prestigioso CFDA che lo ha considerato anche Designer di Accessori dell'Anno per il suo lavoro con Yve Saint Laurent nel 2002. Nel 2004 lascia definitivamente il gruppo Gucci con la sua ultima sfilata. Dopo una collaborazione con Estèe Lauder, nella primavera del 2007 presenta con il suo nome la prima collezione maschile. Sito Web: http://www.tomford.com Fonte articolo: Fashion Now http://youtu.be/LEVszxMQhR0

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Alberta Ferretti


Alberta Ferretti è una decana della moda italiana. I suoi abiti di chiffon, ornati di perle, abbelliti con nastri o ricami, sono un marchio di stile immediatamente riconoscibile e la sua linea per giovani donne, Philosophy, è una delle collezioni attualmente di maggior successo. Questa stilista è anche un abile donna d'affari: la sua impresa, Aeffe, fondata nel 1980 è oggi un importante gruppo di articoli di lusso. Figlia di un sarto da donna, Alberta Ferretti nata nel 1950 a Cattolica sulla costa settentrionale del mar Adriatico. A sentir lei, la sua maggiore fonte d' ispirazione è stato il laboratorio di sua madre, ma confessa di ispirarsi  agli incantevoli fil di Fellini che il regista girò nella sua regione negli anni Cinquanta. All'età di 18 anni apre una boutique nella sua città natale, ma nel 1974 abbandona la sua attività commerciale per dedicarsi alla creazione e al lancio della propria griffe, Sei anni dopo dà vita ad Aeffe con suo fratello, Massimo. Negli anni Ottanta, Alberta Ferretti rafforza la sua marca di abiti deliziosi e lirici: nel 1981 debutta sulle passerelle di Milano, mentre nel 1984 lancia la linea Philosophy. Nel 1984 il piccolo borgo medioevale di Montegridolfo diviene la sede di Aeffe; in questo periodo il gruppo produce collezioni anche per Moschino, Gaultier e Narciso Rodriguez. Oggi Aeffe gioca un ruolo di prim'ordine nel mercato degli articoli di lusso, ma l'estetica di Alberta Ferretti resta la stessa di sempre nella ferma convinzione che l'abbigliamento femminile dev'essere disegnato da donne. Alle sue collezioni fatte di trasparenze, di mantelli degni di principesse e articoli di magleria giovani e dalle linee pulite, si sono aggiunte nuove linee intimo e di accessori. Infatti Alberta Ferretti conosce molto bene il profilo della sua cliente tipo: una donna femminile, romantica con uno spiccato gusto per lo stile delicato, per la decorazione vecchio stile e per le linee semplici. Qui sotto il video della sfilata primavera/estate 2013:

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Silvia Venturini Fendi


SILVIA VENTURINI FENDI [caption id="attachment_1203" align="alignleft" width="275" caption="fonte immagine: sologossip.it"][/caption] L’impero FENDI è stato fondato nel 1925, quando Adele Fendi insieme al marito Eduardo, i quali possedevano un negozietto a Roma di articoli in cuoio, con annesso laboratorio, iniziarono a lavorare per una ristretta cerchia di clienti fedeli. L’azienda mutò espandendosi, con l’apertura di nuovo negozio più grande a Roma nel 1946. Inseguito alla morte di Eduardo, 8 anni dopo, le 5 figlie iniziarono ad attribuire al marchio l’immagine moderna di FENDI, immettendo nella piccola impresa familiare, tutto il loro fascino ed entusiasmo giovanile. Adele morì nel 1978, ed ogni sorella ereditò una parte significativa dell’impero, Paola nata nel 1931 curava la realizzazione delle pellicce, Anna nata nel 1933 divenne responsabile degli articoli in pelle, Franca nata nel 1935 si occupava delle pubbliche relazioni, Carla nata nel 1937 assunse il ruolo di coordinatrice mentre Alda nata nel 1940 venne affidata alla sezione vendite. Alla fine degli anni 80’, la griffe è divenuta simbolo di eccellenza e lusso, con le sue pellicce ed il logo a doppia F, mentre negli anni 90’, FENDI, ebbe un ritorno alle radicI tornando alla produzione delle intramontabili borse di Adele. Nel 1999, la LVMH e Prada hanno acquistato il 51% dell’azienda, ma nel 2001 LVMH si è trovato ad essere socio unico. Tuttavia FENDI resta ancora un’impresa familiare. Il futuro del marchio è affidato a Maria Silvia Venturini Fendi, figlia di Anna Fendi, che ha creato la linea Fendissime nel 1987 ed è attualmente responsabile della sezione Style. Il designer capo, della casa di moda, è Karl Lagerfeld, al quale si deve il famoso logo a doppia F e la rielaborazione del prodotto più importante per FENDI, la pelliccia. Fonte articolo: Fashion Now [caption id="attachment_1204" align="alignleft" width="266" caption="fonte immagine: ohmybag.it"][/caption] [caption id="attachment_1205" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: verycool.it"][/caption] [caption id="attachment_1207" align="alignleft" width="191" caption="fonte immagine: frillr.com"][/caption]

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TIMOTHY EVEREST


TIMOTHY EVEREST [caption id="attachment_1197" align="alignleft" width="261" caption="fonte immagine: auctionair.co.uk"][/caption] Nato a Southampton nel 1962, ha iniziato la sua carriera come apprendista di Tommy Nutter, il sarto anticonformista londinese dei Rolling Stones e dei Beatles. Nel tempo Everest ha conquistato più di 3.000 clienti, che riceve nel laboratorio/studio a Spitalfields nel’East End di Londra, dove oltre ai servizi tradizionali di sartoria, offre in maniera sorprendentemente informale, un’ottima tazza di thè. Recentemente ha ricevuto un incarico personale da David Beckham e si è occupato degli abiti di scena di Tom Cruise in «Missione impossibile». Oltre al successo della sua sartoria (inaugurata nel 1989) e alla realizzazione di collezioni prêt á porter (dal 1999), Everest è anche direttore creativo della Daks, nella quale ha introdotto la linea giovane chiamandola London E1e la sperimentale Daks Collection, entrambe dedicate alle linee femminili e maschili. Attualmente Timothy Everest è uno dei più importanti sarti professionisti che lavorano su misura. Fonte articolo: Fashion Now [caption id="attachment_1198" align="alignleft" width="259" caption="fonte immagine: rapha.cc"][/caption] [caption id="attachment_1199" align="alignleft" width="186" caption="fonte immagine: images.businessweek.com "][/caption] [caption id="attachment_1200" align="alignleft" width="233" caption="fonte immagine: thingsiscool.blogspot.com"][/caption]

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MARK ELEY & WAKAKO KISHIMOTO


MARK ELEY & WAKAKO KISHIMOTO [caption id="attachment_1189" align="alignleft" width="274" caption="fonte immagine: dianepernet.typepad.com"][/caption] Il marchio Eley e Kishimoto è nato nel 1992, quando Wakako Kishimoto, nata nel 1965 a Sapporo in Giappone e laureata nel 1992 alla Central Saint Martins in moda e stampa, insieme al marito Mark Eley nato nel 1968 a Bridgend, nel Galles, diplomato al Politecnico di Brighton nel 1990 in moda e tessitura, hanno iniziato a disegnare motivi stampati per Joe Casely-Hayford (1992-94), Hussein Chalayan (1995-96) e Alexander McQueen (1996-97). Nel 1995, viene realizzata la sua prima collezione, «Rainwear», creata con tessuti in PVC stampati e trasformati in ombrelli, giacche impermeabili e guanti. In seguito, la coppia, ha continuato ad effettuare stampe per Jil Sander, Versace, Yves Saint Laurent e Clements Ribeiro, ed ha portato avanti il suo stile originale e vivace della moda. La sua prima sfilata ufficiale, viene presentata durante la Settimana della Moda londinese, nel 2001, per la stagione autunno/inverno. La griffe Eley e Kishimoto, è arrivata nel tempo, alla produzione di ceramiche, mobili, carta da parati, valige, scarpe da tennis, biancheria intima ed occhiali da sole. Oggi le stampe di Mark Eley e Wakako Kishimoto, vengono incaricate da stilisti internazionali del calibro di Marc Jacobs e Louis Vuitton, ciò nonostante, la coppia continua a lavorare da artigiani, in tutta tranquillità nel loro laboratorio situato a South London. Fonte articolo: Fashion Now [caption id="attachment_1190" align="alignleft" width="264" caption="fonte immagine: payetgaunpesta.com"][/caption] [caption id="attachment_1191" align="alignleft" width="230" caption="fonte imagine: fashionblog.it"][/caption] [caption id="attachment_1192" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: reigen-blog.com "][/caption]

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LANVIN by ALBER ELBAZ



LANVIN by ALBER ELBAZ

fonte immagine: fashion.gearlive.com

L’ultimo arrivato di due fratelli e due sorelle, Alber Elbaz è nato a Casablanca, Marocco.

È cresciuto con sua madre, un’artista spagnola, nei sobborghi di Tel Aviv, suo padre, un barbiere israeliano, morì quando lui era ancora piccolo.

Elbaz studia al Shenkar College of  Texile Thecnology and Fashion di Tel Aviv .

Dopo il diploma va a vivere a New York, dove per sette anni è il braccio destro di Geoffrey Beene, lo stilista dell’alta società americana.

Nel settembre del 1996, Elbaz viene nominato responsabile di design del prêt-à-porter di Guy Laroche, dove realizza delle collezioni vincenti rivisitanto gli antichi modelli di successo della casa, con un nuovo tocco vibrante.

Nel mese di novembre del 1998, Elbaz diviene direttore artistico della linea femminile di Yves Saint Laurent Rive Gauche.

Benchè riesca ad affascinare una clientela giovane all’inizio del 2000, Elbaz se ne va inseguito all’acquisto dell’impresa da parte del gruppo Gucci.

Dopo un periodo breve ma accompagnato dagli elogi della critica, presso la casa milanese Krizia, nel mese di ottobre del 2001 Alber Elbaz viene nominato direttore artistico per la linea femminile di Lanvin.

Lo stile di Elbaz è caratterizzato da un eleganza cruda e sensuale, che ormai è divenuta suo marchio di fabbrica.

Nella sua prima collezione autunno-inverno 2002, tre parte dell’ispirazione dallo stile della fondatrice Jeanne Lanvin, con delle esplosioni spontanee di enormi lustrini, abbondanza di nastri e vestiti-camicie che fanno occhiolino ai lembi degli anni 1920.

Riconciliando la femminilità con il gusto moderno, il taglio è attenuato mediante orli leggermente incompiuti e semplici cinture di cuoio allacciate attorno alla vita.

Dopo essere diventato uno dei beniamini della Settimana della Moda di Parigi, Alber Elbaz sembra aver finalmente trovato un ambito in cui far risplendere il suo straordinario talento.

Fonte articolo: Fashion Now

fonte immagine: independent.co.uk
fonte immagine: stylehighclub.wordpress.com
fonte immagine: chinadaily.com.cn
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STEFANO DOLCE & DOMENICO GABBANA


STEFANO DOLCE & DOMENICO GABBANA [caption id="attachment_1038" align="alignleft" width="198" caption="fonte immagine: stylosophy.it"][/caption] Domenico Dolce è nato in Sicilia nel 1958, ed ha imparato dal padre, sarto di Palermo, a confezionare giacche già all’età di 7 anni. Stefano Gabbana è nato nel 1962 a Milano dove è cresciuto affianco al padre, impiegato in una stamperia. È stata la Sicilia, luogo natale di Dolce e meta preferita per le vacanze della famiglia Gabbana, che i due si sono incontrati per la prima volta. Nel 1985 hanno fondato la propria griffe, ed hanno esordito con una sfilata nella categoria Giovani Talenti per l’evento Milano Moda. Hanno presentato la loro prima collezione autoprodotta nel 1986 all’interno del loro atelier milanese, mentre nel 1989 hanno esibito la loro prima sfilata al femminile a Tokio parallelamente alla realizzazione della linea intimo e mare. Nel 1990 hanno presentato la prima collezione Uomo, ed hanno sfilato a New York durante la settimana della moda, dove di seguito hanno aperto uno show-room. Nell’ottobre del 1992 hanno presentato il loro primo profumo, proseguendo con la realizzazione di nuove collezioni, apertura di nuove boutique e nuove iniziative promozionali legate al marchio. Grazie a Madonna nel 1993, Dolce & Gabbana ha realizzato 1.500 costumi per la sua tournée «Girlie Show» e si sono occupati della sua immagine per l’album «Music». Il riferimento alla Sicilia è molto presente nella loro estetica: la tradizionale ragazza di famiglia siciliana (calze nere opache, merletto nero, gonna paesana e scialle con frange), la seduttrice latina (corpetto, tacchi alti, intimo indossato all’estremo), il gangster siciliano (abito gessato, taglio elegante, coppola e intramontabile canotta bianca). È grazie a questa contrapposizione maschili/femminile, durezza/dolcezza e innocenza/corruzione che dà ai modelli Dolce & Gabbana la loro forte carica erotica. Successivamente è nata la linea D&G, la linea ispirata ad un pubblico giovane, ed include come il marchio principale: gioielli, profumi, intimo, costumi da bagno e orologi. Nel 2000 vengono lanciate la linea di orologi, calzature e pelletteria, ed è anche l’anno in cui l’azienda si espande in Italia, Giappone, Francia e Spagna, dove si moltiplicano le aperture di show-room, negozi ed uffici. Nel 2001 Stefano e Dolce si sono occupati personalmente dell’immagine di Kylie Minogue, durante il suo «Fever» tour. Durante le campagne pubblicitarie, la griffe, fa costante riferimento alle figure mitiche del cinema italiano come Fellini, Visconti, Sofia Loren e Anna Magnani, mettendo in scena storie d’amore secondo il linguaggio della moda. Anche se l’impero di Dolce & Gabbana comprende una linea per bambini, costumi da bagno, occhiali, profumi ed accessori, l’80% del fatturato è dovuto dalla vendita dei capi d’abbigliamento. La coppia, ad oggi, mantiene il controllo della maggior parte dei loro negozi sparsi per il mondo e dei loro fabbricanti. [caption id="attachment_1039" align="alignleft" width="251" caption="fonte immagine: verycool.it"][/caption] [caption id="attachment_1040" align="alignleft" width="224" caption="fonte immagine: lussuosissimo.com"][/caption] [caption id="attachment_1041" align="alignleft" width="259" caption="fonte immagine: movieplayer.it"][/caption]

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ANN DEMEULEMEESTER


ANN DEMEULEMEESTER [caption id="attachment_861" align="alignleft" width="224" caption="fonte immagine: rockandfiocc.blogspot.com"][/caption] Nata in Belgio nel 1959, Ann Demeulemeester ha studiato moda al’Accademia Reale di Anversa. Diplomatasi nel 1981, verrà ricordata insieme ai suoi compagni di corso, che inseguito saranno poi conosciuti come l’ “Antwerp Six” (Sestetto di Anversa), ovvero un gruppo di fashion designer diventati molto influenti nel mondo della moda; tra cui: Walter Van Beirendonck, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Direk Bikkembergs e Marina Yee. Da sempre ispirata dalla sua amica Patty Smith, la stilista insieme al marito fotografo Patrick Robyn, ha fondato la sua griffe nel 1985. Nel 1992 ha presentato la sua prima collezione donna alle sfilate di Parigi, seguendo con la linea maschile nel 1996. L’austerità e l’inquieto romanticismo dei suoi abiti, insieme al fascino grezzo emanato dalle semplici rifiniture, l’hanno portata  rapidamente nel movimento stilistico chiamato: I Decostruzionisti. Rimasta volutamente estranea al circolo dei mass-media, si è concentrata sul suo stile personale ed emotivo d’intraprendere la moda. Molto importante, per la Demeulemeester, è la sensazione dell’abito sul corpo, per questo molto spesso taglia su di se i propri modelli, riportando questa sua ossessione nell’utilizzo di materiali puramente naturali come il cuoio, la lana, la flanella e la pelliccia, che intimamente privilegiano l’esperienza del tatto. I materiali purissimi, grazie alla loro naturalezza, non necessitano di aggiunta di colori. Nei suoi capi si scopre il conflitto tra l’identità maschile e quella femminile che unità alla perfezione del taglio, testimonia la sensualità e lo spirito minimal-rock della stilista. Ann Demeulemeester, ha aperto la sua prima boutique nel 1999 ad Anversa, ed attualmente le sue collezioni, che comprendono anche accessori e scarpe, vengono vendute in oltre trenta paesi in tutto il mondo. Fonte articolo: Fashion Now [caption id="attachment_862" align="alignleft" width="242" caption="fonte immagine: shambling.blogspot.com"][/caption] [caption id="attachment_863" align="alignleft" width="234" caption="fonte immagine: 212dressingroom.com"][/caption] [caption id="attachment_864" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: gq.com"][/caption] [caption id="attachment_865" align="alignleft" width="136" caption="fonte immagine: style.com"][/caption]

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JOSEPH CORRE & SERENA REES


JOSEPH CORRE & SERENA REES

fonte immagine: theage.com.au

Serena Rees nata nel 1968 e Joseph Corre nel 1969 entrambe originari di Londra, si sono conosciuti davanti ad un nightclub nel 1992, iniziando da quel momento un sodalizio coniugale e professionale che durerà 15 anni.

Entrambe hanno lasciato la scuola all’età di 16 anni, ma la loro carriera stilistica è basata dalla comune passione per l’intimo.

In assenza di formazione scolastica Serena ha comunque lavorato come agente di fotografi, mentre Joseph era responsabile di produzione per l’azienda di sua madre, la fantastica Vivienne Westwood.

I due coniugi hanno iniziato la sua carriera lavorativa vendendo mutandine di alto livello, fino ad arrivare a disegnare un’ intera gamma di biancheria intima vivace e seducente.

Nel 1994 hanno istituito il loro brand AGENT PROVOCATEUR, seguito dall’inaugurazione del primo negozio di Soho a Londra.

Nel 1996, Agent Provocateur ha prodotto un piccante spot pubblicitario, destinato al grande schermo, ed ha debuttato al Cinema Astral Adult, in seguito sono stati pubblicati altri, nei quali appaiono personaggi come l’attrice Gina Bellman e la cantante Kylie Minogue.

Nello stesso anno, dopo il lancio di un catalogo di vendita per corrispondenza e un sito web, hanno concluso con l’apertura di due nuovi negozi a Londra, uno a Los Angeles e un altro a New York.

Agent Provocateur ha mostrato le sue creazione durante l’esposizione “Cutting Edge”al Victoria& Albert Museum, nel 1997.

I designers hanno inoltre collaborato con il museo Tate Modern, per il quale hanno prodotto i pantaloni “Airmail”, tuttora venduti nel negozio di souvenir.

Nel 1999 Serena e Joseph, hanno creato una linea esclusiva per Marks & Spencer, nominata Salon Rose.

Nel 2000 hanno messo in produzione il proprio profumo, molto riconosciuto dalla critica, ed hanno partecipato all’esposizione “The Inside Out”al Design Museum, che in seguito si è spostata in tutto il mondo.

Oggi creano anche accessori come gioielli, scarpe e calze.

Fonte articolo: Fashion Now

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