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MARIA CORNEJO


MARIA CORNEJO

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Ottenuto il diploma al Ravensbourne College of Design and Comunication, la cilena Maria Cornejo è attualmente residente a New York, dove ha aperto la sua boutique nella zona nord di Little Italy e sta lavorando alla linea di abbigliamento femminile chiamata Zero.

I suoi capi trovano facile collocamento in negozi come Barneys, Colette e 10 Corso Como.

Dopo una collaborazione con lo stilista John Richmond (il prodotto della loro fusione ebbe molto successo a Londra a metà degli anni 80’), si trasferisce in Francia nel 1988, dove trova luogo per allestire e presentare la sua griffe alle sfilate di Parigi.

Oltre all’incarico di direttrice artistica della casa di moda francese Tehen, per la quale rinnova la linea prêt-à-porter, diviene consulente per il marchio Jigsaw.

La sua estetica originale introduce capi molto comodi che richiamano costruzioni geometriche: camice tagliate a forma di cerchio e poi drappeggiate sul torso, vestiti senza cuciture laterali e tagliati in un solo pezzo.

Recentemente ha firmato un contratto con Onward Kashiyama USA, che la vede responsabile di produzione e distribuzione.

Fonte articolo: Fashion Now

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EMMA COOK


EMMA COOK

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Nata nel 1975 a Manchester, ha studiato tecniche tessili presso l’Università di Brinhton, completandosi con un master in moda femminile alla Central Saint Martins.

Durante la sfilata personale di fine corso, nel 1999, l’attenzione cade sul dettaglio, nozione che caratterizzerà tutta la sua carriere.

Emma Cook ha lavorato per Martine Sitbon a Parigi occupandosi principalmente alla realizzazione  dei modelli per sfilate, passando in seguito alla collaborazione con Ghost.

Dopo aver vinto il premio per giovani talenti Vidal Sassoon, ha iniziato a produrre la propria linea di abbigliamento.

Nel 2001 ha partecipato alla London Fashion Week, presentando il suo lavoro per la stagione primavera-estate, intitolando la sua sfilata “Lazy Susan”.

Emma Cook utilizza per le sue creazioni materiali insoliti, broccati, fili d’oro e strani ciuffi provenienti da pellicce riciclate si fondono in un unica veste dotata di una personalità realmente unica.

Attualmente le collezioni di Emma Cook si trovano nei negozi di New York, Londra, Parigi, Los Angeles, Giappone e Hong Kong.

Fonte articolo: Fashion Now

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JEAN COLONNA


JEAN COLONNA

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Nato nel 1955 in Algeria, è cresciuto in Francia ad Aix-en-Provence sino al 1975, anno in cui si è trasferito a Parigi per intraprendere gli studi alla Ecole de la Chambre Syndacale de la Couture Parisienne.

Dal 1977 al 1979 ha lavorato come assistente di Pierre Balmain.

Nel 1985 ha inaugurato la sua prima boutique, e ha presentato le sue collezioni, affidandole a cataloghi realizzati da amici fotografi, quali: Bettina Rheims e Stéphane Sednaoui.

Servendosi di locali spogli e modelle androgine a suon di sana musica rock, Colonna, presenta nel 1990, la sua prima sfilata.

I suoi modelli, dai toni scuri, quasi sempre neri, sexy e dalle linee decise, trasferiscono a chi le indossa, il proprio caratteristico stile ribelle.

Nel marzo del 1993, lo stilista ha collaborato con fotografi, tra cui David Sims, per la realizzazione dei cataloghi commissionatigli dai grandi magazzini francesi Le Printemps.

Per la stagione invernale 1993-94, ha realizzato una linea di vestiti e lingerie, per il catalogo La Redoute (vendita per corrispondenza).

Nel dicembre del 1995, Colonna ha lavorato con il fotografo Glen Luchford, alla realizzazione di un calendario.

Nel 2001 ha presentato diapositive, realizzate in collaborazione con il fotografo d’arte statunitense Jeff Burton, durante l’ Hyerès Festival (competizione riservata a giovani stilisti).

Icona del Rock’n’roll e del underground, Jean Colonna, è sicuramente colui che ha spinto la moda francese nel cuore della nuova avanguardia.

Fonte articolo: Fashion Now

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SUZANNE CLEMENTS & INÁCIO RIBEIRO


SUZANNE CLEMENTS & INÁCIO RIBEIRO [caption id="attachment_755" align="alignleft" width="226" caption="fonte immagine: blog.vintageshoppingguide.com"][/caption] Di origine britannica Suzanne Clements, ha conosciuto il brasiliano Inácio Ribeiro, durante il corso di moda alla Central Saint Mrtins di Londra. Raggiunto entrambe il diploma con lode nel 1991, Suzanne e Inácio si sposano l’anno successivo. Dopo aver fondato un’ attività di consulenza in design, in Brasile, tornano a Londra nel 1993, dove danno vita alla loro griffe omonima Clements e Ribeiro. Nel 1995 la coppia presenta ufficialmente il loro brand, con la loro prima sfilata, durante la London Fashion Week. Con la creazione del maglione Union Jack, indossato da Naomi Campbell, in occasione della sfilata autunno-inverno 1997, sono diventati icona del “ cool britannico”. Nel 1996 si sono aggiudicati il premio per la categoria New Generation dei British Fashion Awards, ed hanno ottenuto la candidatura, per ben cinque volte, per il titolo di Designer of the Year. Le loro collezioni si distinguono, per i capi in cachemire dai colori eccentrici lavorati a maglia con austera precisione, e dall’utilizzo di tessuti di arredamento e tweed, mescolati a merletti, lana e lustrini. Oggi creano anche lingerie, borse e scarpe ( in collaborazione con Manolo Blahnik). In onore della nascita del figlio Hector, Clements e Ribeiro hanno ralizzato la linea di abbigliamento per bambini, Baby Clements. Nel maggio del 2000, i designers sono diventati direttori artistici della linea parigina Cacharel, e nel 2001 hanno assunto anche la direzione della linea bambino. Dal 2001 partecipano alle settimane della moda a Parigi. Fonte: Fashion Now [caption id="attachment_756" align="alignleft" width="246" caption="fonte immagine: daylife.com "][/caption] [caption id="attachment_757" align="alignleft" width="269" caption="fonte immagine: daylife.com "][/caption] [caption id="attachment_758" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: rescu.com.au"][/caption]

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SUSAN CIANCIOLO


SUSAN CIANCIOLO Nata nel 1969 nelle Rhode Island, ha ottenuto il diploma presso la Parsons School of Design di New York. Ha fondato la sua griffe, volutamente grezza e poco prêt-à-porter, nel 1995 nominata Run Collection, Durante la presentazione della sua collezione primavera-estate 2001, la Cianciolo, ha stupito il suo pubblico, porgendo uniti agli abiti, forbici, ago, filo e una manciata di spille da balia, incitando alla finitura personale dei suoi capi. Difatti la designer preferisce lasciare ai suoi clienti, dettagli come la lunghezza della gonna, e fornendo bottoni, ornamenti, calcomanie per T-shirt, lascia ad ognuno la libera personalizzazione di ogni capo. A questo inconsueto metodo di porre le sue opere, unisce le più tradizionali tecniche di ricamo, costura e uncinetto. Il suo modo così originale di affrontare la moda, spesso si ripropone nella presentazione delle sue collezioni anche in ambito artistico, difatti la Cianciolo, ha esposto i suoi capi su cavalletti presso la Alleged Gallery di New York, e ha fatto indossare i suoi abiti a modelle addormentate. Susan è anche una regista cinematografica di successo, carriera che l’ha portata nel 1997, alla premiazione del suo film “Pro Abortion|Anti Pink”, gazie alla critica del Rotterdam Film Festival. La griffe Run Collection, nasce grazie all’intesa tra art e design, sostenuta dalla stilista Martin Margiela e la gallerista Andrea Rosen. Fonte: Fashion Now [caption id="attachment_750" align="alignleft" width="248" caption="fonte immagine: mikemillsweb.com"][/caption] [caption id="attachment_751" align="alignleft" width="275" caption="fonte immagine: forums.thefashionspot.com"][/caption] [caption id="attachment_752" align="alignleft" width="156" caption="fonte immagine: papermag.com"][/caption]

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BENJAMIN CHO


BENJAMIN CHO [caption id="attachment_741" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: zimbio.com"][/caption] Figlio di una cantante d’opera e uno scienziato, Benjamin Cho è nato a Cambridge (Massachusetts) nel 1976, e ha trascorso la sua adolescenza in California, per poi stabilirsi nel 1994 a New York per studiare moda alla Persons School of Design. Ha seguito gli studi per poco più di due anni, per poi abbandonare il corso e dedicarsi principalmente alla sua attività di designer. Cho ha debuttato ufficialmente nel fashion world, presentando la sua personale collezione nel 1999, raccogliendo critiche entusiasmanti. I suoi capi, grazie hai processi di realizzazione molto impegnativi, privilegiano di un grande valore intrinseco. Per la realizzazione dei suoi sensuali abiti da sera, il designer adotta tecniche relativamente semplici quali, il merletto, la treccia e l’increspato. Il suo stile hippy-chic, eclettico e futurista trasferisce hai suoi capi percettibili note di seduzione. Benjamin insieme hai suoi modelli anticonvenzionali, si distacca,  dal panorama della moda americana essenzialmente guidata dal criterio commerciale. Le sue collezioni hanno suscitato l’attenzione di molti artisti famosi come ad esempio le attrici Jennifer Lopez e Claire Danes, divenute nel tempo clienti fedeli. Attualmente i suoi maggiori proventi derivano da incarichi privati. Quando non ha a che fare con i suoi modelli, si diletta nell’arte di tatuaggiatore e veste il ruolo di DJ. Fonte: Fashion Now [caption id="attachment_742" align="alignleft" width="184" caption="fonte immagine: blog.craftzine.com"][/caption] [caption id="attachment_743" align="alignleft" width="220" caption="fonte immagine: tmagazine.blogs.nytimes.com"][/caption] [caption id="attachment_744" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: style.com"][/caption] [caption id="attachment_745" align="alignleft" width="183" caption="fonte immagine: style.com"][/caption]

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MICHÈLE MEUNIER & OLIVIER CHATENET


MICHÈLE MEUNIER & OLIVIER CHATENET

fonte immagine: parisrivegauche.blogspot.com

Dopo aver fondato il proprio brand Mariot Chanet nel 1987, la coppia unita nella vita come nel lavoro, costruisce la propria creatività lavorando per Azzedine Alaïa (Olivier), Chanel e Comme des Garçons (Michèle).

Inseguito, presteranno collaborazione anche alla prestigiosissima casa di moda francese Hermès, grazie alla quale apprenderanno le regole fondamentali per la realizzazione di articoli di lusso, basata sull’ alta qualità e la rigorosa perfezione.

Nel 1990 i due progettisti, hanno perfezionato un metodo innovativo di lavoro a maglia utilizzando tessuto e metallo.

Con l’esperienza acquisita nel tempo, gli Chatenet sono pronti a lanciare di nuovo nel 2000, la loro nuova linea chiamata E2.

I concetti della nuova griffe E2, sono basati sulla rielaborazione di tessuti vecchi, alcuni abiti vengono scuciti e di nuovo ricuciti, dando vita a modelli completamente nuovi, altri vengono ricavati da costumi etnici e kilt, giocando armoniosamente con il passato ed il presente.

Grazie al proprio concept-label fondato nel rendere vecchi i vestiti nuovi, i loro modelli attuali si trovano a loro agio tra gli articoli di alta moda scelti con cura da maestri come Yves Saint Laurent, Pucci, Grès e Lanvin.

E2 tende ad evitare le convenzioni della moda, e preferisce esporre le proprie opere in gallerie d’arte, piuttosto che sulle passerelle presenti nel calendario della moda.

Nel 2001 la casa di moda Léonard famosa per le sue stampe sgargianti, ha nominato i Michèle ed Olivier stilisti principali per le sue collezioni.

Le realizzazioni di E2, sono state presentate accanto a quelle dei più grandi del XX secolo, durante l’esposizione Coutier Superstar che si è tenuta nel Musée de la Mode a Parigi, nel 2002.

A causa della natura unica del loro design, i loro capi, non possono essere realizzati su richiesta.

Il fascino delle creazioni di E2 e la certezza della propria unicità, ha suscitato l’interesse di artiste del calibro di Madonna e Gwyneth Paltrow.

Fonte: Fashion Now

fonte immagine: lexpress.fr
fonte immagine: news.madame.lefigaro.fr
fonte immagine: cubelist.de
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HUSSEIN CHALAYAN

HUSSEIN CHALAYAN

Fonte immagine: inspiredoutsiders.com

Nato a Nicosia in Turchia nel 1970, si è trasferito con la sua famiglia in Inghilterra nel 1978,.

Ha frequentato i corsi di fashion designer presso la Central Saint Martins di Londra, dove è divenuto celebre per la sua sfilata di fine corso “buried”nel 1993, anche se il suo debutto ufficiale nel mondo della moda è avvenuto nel marzo del 1995.

Le sue collezioni e le sue sfilate sono spesso ispirate ai problemi politici e sociali del globo, quali l’esilio e l’identità, l’isolamento e l’oppressione, soffermandosi sulle riflessioni dell’esistenza del velo islamico e sulla sofferenza dei profughi.

Tuttavia la moda è solo un raggio del suo cerchio artistico, difatti Chalayan trasferisce i suoi concetti filosofici non solo nella sue creazioni stilistiche, ma anche in inconsuete istallazioni e forti cortometraggi.

I suoi modelli si basano nella reazione il cui corpo ha con il mondo che lo circonda, senza tralasciare spazio, volume, ambiente e l’influenza sociale e culturale.

Le creazioni tessili del progettista, possiedono un tale rigore, che sembrano disegnate su teorie architettoniche.

Le sue sfilate abbandonano i normali concetti di presentazione e lasciano spazio, ad allestimenti spettacolari, riuscendo a conciliare i confini tra moda, arte e design.

Hussein Chalayan ha ricevuto nel 1999 e 2000 il premio British Designer of the Year.

Dopo aver riavviato la propria impresa, inseguito a problemi finanziari, nel 2001, il designer ha iniziato a presentare le sue collezioni durante le settimane della moda a Parigi, e nel 2002 è diventato direttore artistico della Asprey, per la quale ha progettato una linea prêt-à-porter per la stagione primaverile del 2003.

È stata presentata, presso il Design Museum di Londra e al Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, una mostra personale, a tutto tondo, curata da Donna Loveday, che ha riunito le collezioni di moda, le istallazioni e i film prodotti da Hussein dagli anni 1994 sino al 2010.

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ROBERTO CAVALLI


ROBERTO CAVALLI

Discendente di una famiglia di artisti (suo nonno Giuseppe Rossi celebre pittore del movimento toscano dei Macchiaioli, le quali opere sono tuttora esposte presso la Galleria degli Uffizi a Firenze) è nato il 15 novembre del 1940 nel capoluogo toscano, e inevitabilmente ha frequentato i corsi di applicazioni tessili della pittura, presso l’Accademia delle Belle Arti a Firenze.

Agli inizi degli anni 70’, ha brevettato una nuova tecnica di stampa su cuoio, così ha iniziato la sua carriera lavorativa, conquistando interesse alle sue opere, da stilisti di fama mondiale come HERMÈS e PIERRE CARDIN.

Ha presentato, nel 1970, la sua prima collezione a Parigi, proseguendo con le sfilate di Pitti a Firenze, fino ad arrivare con i suoi jeans stampati, intarsiati di pelle e broccati, alle passerelle di Milano Collezioni.

Raggiunto tale successo Roberto Cavalli, ha inaugurato a Saint Topez, nel 1972, la sua prima boutique.

Durante la partecipazione, come esponente della giuria di Miss Universo, rimasto affascinato dalla tanta bellezza di Miss Austria- EVA DÜRINGER-, lo stilista, non solo la aiuta nella conquista della corona di Miss Universo, ma bene presto, nel 1980, la Düringer diverrà la signora Cavalli e massima collaboratrice nei progetti del designer.

Dopo un periodo dedicato alla famiglia e alla sua seconda passione l’equitazione, riaffiora nel mondo della moda nel 1994, con la presentazione, a Milano, dei suoi jeans invecchiati tramite un trattamento a getto di sabbia, seguendo con l’apertura di boutique a Saint Barth e Venezia.

A complemento delle collezioni ROBERTO CAVALLI, nel 1998, lo stilista aggiunge RCmenswear e la linea giovane JUST CAVALLI, lasciando successivamente la sua firma, nelle recenti collezioni di Angels e Devils e Class.

Oltre alla sua linea di abbigliamento, Cavalli espone le sue proposte di interior-design durante il Salone del Mobile a Milano.

L’artista, è inoltre proprietario di due locali, il primo Café Giacosa inaugurato a Firenze, nel 2002, e il secondo Just Cavalli Café aperto a Milano, arredati secondo lo stile animalier del designer.

Cavalli ha disegnato e prodotto nel 2007, una linea propria per il brand svedese H&M.

Il marchio ROBERTO CAVALLI ha vestito celebrità del calibro di Madonna, Michael Jackson, Sharon Stone, Jennifer Lopez, Charlize Theron, Victoria Beckham, Lenny Kravitz e Gwyneth Paltrow.

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CONSUELO CASTIGLIONI


CONSUELO CASTIGLIONI La stilista di origine svizzera, ha sposato all’età di 25 anni l’ imprenditore Gianni Castiglioni, presidente della CiwiFurs prestigioso brand italiano di pellicce. Consuelo Castiglioni entrata a far parte dell’azienda come consulente, ha lanciato la sua prima collezione, chiamata MARNI, nel 1994. specializzata nella realizzazione di capi in cuoio e pellicce. Ben presto la stilista decide di rivoluzionare i tagli della tradizionale pelletteria, inserendo nuovi tipi di pellame, personalizzando stile e forme, giungendo così, nel 1999, alla totale indipendenza finanziaria. MARNI divenuta simbolo per la moderna borghesia bohémienne, è stata spesso giudicata dalla critica della moda italiana, come una griffe molto eccentrica, fresca e giovanile, dall’anima eclettica. Le sue collezioni spesso rievocano gli abiti d’epoca, prediligendo spesso l’utilizzo di tessuti opachi che richiamano il vintage. Nel 2001, la Castiglioni ha presentato la sua prima collezione maschile, come complemento della sua casa di moda. Oggi le boutique MARNI sono istaurate in ogni parte del Mondo, e dal 2006 la griffe dispone dello shop online. Il suo stile ricercato è presente anche all’ interno dei suoi negozi, spesso progettati dagli architetti di Future Systems. Fonte: Fashion Now