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GIORGIO ARMANI collezione spring/summer 2011


Una collezione molto Giorgio Armani. Ci sono le giacche impeccabili, i pantaloni, asciutti o con le pinces, da portare anche sotto gonne e abiti, i gioielli totem e la silhouette allungata. E poi c'è il blu in tutte le sue gradazioni. Di mattina, di pomeriggio e di sera. Tra dettagli Sahara e un'atmosfera un pò Parigi anni 40'. CONTEGGI POST SFILATA: le 61 uscite della collezione erano tutte blu, di 25 diverse sfumature e tonalità. Fonte articolo: Album la Republica

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GIORGIO ARMANI



GIORGIO ARMANI

Nato nel 1934 a Piacenza, ha studiato medicina per solo due anni e dopo aver affrontato il servizio militare, attorno al 1957, è stato assunto come vetrinista presso La Rinascente di Milano.

Nel 1961 fece il suo primo passo importante nel campo della moda, collaborando con Nino Cerruti, come figurinista.

Agli inizi degli anni settanta, grazie anche all’aiuto del socio Sergio Galeotti, comincia la sua attività in proprio, fino a quando nel 1975 lancia il marchio ARMANI, debuttando inizialmente con una collezione unicamente maschile, per poi completarsi l’anno seguente con una linea di abbigliamento femminile.

Incredibile come lo stilista sia riuscito ad adattare le strutture classiche e prettamente maschili, alle più sofisticate esigenze femminili.

Simboli del suo stile, sicuramente le giacche destrutturate, nate dal ridimensionamento delle linee e delle proporzioni classiche.

Armani è ispirato dal cinema Americano degli anni venti/trenta, predilige per le sue creazioni i toni freddi, portandolo al raggiungimento di una nuova nouance: il GREIGE, una sorta di miscela tra grigio e beige, anche se il colore simbolo della griffe è indubbiamente il BLU-ARMANI.

Lo stilista milanese è considerato sicuramente come il designer più prestigioso e ricercato nel campo della moda femminile.

Dopo aver conquistato numerosi premi CFDA ( Council of Fashion Designer of America ), Armani è stato sicuramente il primo stilista a sfruttare il redditizio business Hollywoodiano, interpretando in numerosi film, il total look di attori del calibro di Richard Gere in “American Gigolo” , Diane Keaton in “Annie Hall”, il cast di  “The Untouchables”, sino a “Shaft” nel 2000, questo lo ricorderà negli anni come l’uomo che ha definito l’armadio di lavoro del 20° secolo e ha insegnato a Hollywood come vestirsi.

Durante la sua brillante carriera oltre a produrre oggetti di design per la casa, linee di cosmetici e profumi, è riuscito grazie all’aiuto dal sound designer Matteo Ceccarini, alla realizzazione di alcuni dischi musicali in stile ambient elettronica e sperimentale, intitolati “EMPORIO ARMANI CAFE’”,

Tutto questo fa di lui il secondo stilista più ricco al mondo (dopo Ralph Lauren).

Nel 2000, il Solomon R. Guggenehim Museum a New York, gli attribuisce un’importante retrospettiva.

Nel 2001, Armani, inizia una collaborazione con l’architetto Tadao Ando per la costruzione della nuova sede a Milano,

includendo una galleria e un teatro dove tutt’oggi presenta la sue opere.

Fonte: Fashion Now